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Spunti di visita
Cartiera Vita Mayer - Cairate
I ruderi dell'impianto che impiegò 2.500 operai è da anni in attesa di un recupero
Ripresa aerea
a cura di
Cesare Zanetta

La cartiera Vita Mayer di Cairate è attualmente una area dismessa di 414.823 mq, ma sino al 1975 fu un importantissimo centro di occupazione della Valle Olona. Costruita nei primi anni del '900, la cartiera testimonia l'importanza e l'impatto che ha avuto il settore industriale lungo le rive dell'Olona durante tutto il secolo. Il fiume ha fornito alla popolazione locale la sua forza motrice e le risorse idriche necessarie per lo sviluppo della valle. Per questo motivo e per la sua storia molti letterati italiani definiscono l'Olona come fiume di civiltà.

Questo tratto del corso d'acqua, tra Cairate e Lonate Ceppino, già nel '700 fu una zona molto produttiva, si hanno testimonianze di mulini nei pressi di Cairate e di piccole cartiere nel territorio di Lonate Ceppino. Enrico Vita nel 1897 assembla tutti questi piccoli stabilimenti in una unica grande società, la Cartiera Enrico Vita & C. La più conosciuta denominazione Vita Mayer, viene dal fatto che negli anni successivi uno dei figli eredi di Enrico Vita si sposò con Sally Mayer, membro di una importante famiglia industriale torinese. La società, nonostante le guerre e l'emigrazione forzata della famiglia ebrea Mayer dovuta alle leggi razziali fasciste dell'epoca, ebbe uno sviluppo industriale progressivo. L'importanza della cartiera raggiunse l'apice negli Anni '50, quando questa riuscì a dare lavoro a 2.500 operai.

Per ampi tratti della sua storia il sito fu servito dalla ferrovia della Valmorea (di cui i binari ancora oggi si possono osservare). Attualmente, invece, l'area è arricchita dal passaggio a pochi metri di distanza della pista ciclo-pedonale della Valle Olona da cui si può ammirare la maestosità dell'aerea dismessa. Molti degli stabili dei 68.971 mq di superficie coperta hanno un valore architettonico considerevole poiché sono costruzioni con oltre cinquant'anni di età. Sfortunatamente però, l'interno dell'area privata non è agibile e a oggi nessun progetto di riqualifica e valorizzazione ha avuto risultato a causa dell'ampiezza del sito e i relativi costi.

Si possono incontrare delle ottime panoramiche dell'area sul viadotto di Cairate e dal rione Barlam durante la stagione invernale, poiché durante l'estate la folta vegetazione è protagonista nella valle. La rigogliosa flora del Parco RTO fa da contorno al degrado dei giganteschi stabili, in un quadro nel quale, per gli abitanti del luogo, regna un sentimento di nostalgia a ragione del deterioramento e dell'abbandono di una zona che per tutto il secolo è stata immagine di sviluppo e progresso economico.

Fonte: Scheda di censimento delle aree dismesse del territorio lombardo, Regione Lombardia
Testo:Alberto Pala
Foto:Alberto Pala